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Non si tratta di recensioni. Non si tratta di novità editoriali. Solo le mie note di letture casuali e ritardatarie, da un giorno in cui ho sentito di averne bisogno, a uno in cui non me ne importerà più.

domenica 6 novembre 2011

Patrick Kavanagh

Quando nel 1954 Patrick Kavanagh si ammala di cancro ai polmoni, molte cose cambiano. Nella lunga degenza che segue l’asportazione di un polmone, “Paddy” Kavanagh trascorre molto tempo sul Grand Canal, la lunga via d’acqua che partendo dal cuore di Dublino raggiunge Limerick nell’ovest dell’Irlanda. Kavanagh vive allora una nuova stagione poetica – segnata da Recent poems, 1958 e Come dance with Kitty Stobling, 1961 – più meditativa e scabra. Lì compose il Ciclo di sonetti del Grand Canal.

Camminando lungo l’argine del canale

Rigogliose di fogliame d’amore le sponde del canale e l’acqua verde
Che versa redenzione per me affinché io faccia
La volontà di Dio, sguazzando nel consueto, nel banale
Crescendo assieme alla natura così come ho fatto finora.
Il boschetto luminoso ha messo in trappola, col vento che ha aggiunto
Il terzo incomodo, la coppia che si bacia sulla vecchia panchina.
Un uccello raccoglie materiale per il nido della Parola,
Eloquentemente nuova e abbandonata al suo delirante battito.
O mondo incontaminato afferrami, afferrami nella maglia incantata
Di erba favolosa e voci eterne sulla riva,
Nutri il bisogno dischiuso dei miei sensi e dammi a piacere
Di pregare disinteressatamente con parole traboccanti
Perché quest’anima ha bisogno di essere onorata con un abito nuovo intessuto
Di cose verdi e blu e ragionamenti che non possono essere provati.

Lì, sul Grand Canal, c’è una sua bellissima statua, nota ai dublinesi come “the krank on the bank”, ossia “il malatuccio sulla riva”.



La statua è chiaramente ispirata al bellissimo sonetto che segue.

Versi scritti sedendo di fronte al Grand Canal, Dublino

Ricordatemi dove c’è acqua,
Preferibilmente acqua di canale, così placidamente
Verde al cuore dell’estate. Fratello,
Ricordami così benignamente
Dove da una chiusa come fosse il Niagara mucchia
LA cascata per chi siede nel tremendo silenzio
Di metà luglio. Nessuno parlerà più in prosa
Tra coloro che hanno trovato la strada a questa isola degna del Parnaso.
Un cigno procede a testa bassa tra molte scuse,
E una luce fiabesca trapela dagli occhi del ponte –
E poi, guarda! C’è una chiatta che arriva da Athy
O da altre città remote con le loro mitologie.
Ricordatemi non con una tomba da eroe coraggioso –
Mi basta una panca, di lato al canale, per chi passa di qua.




Poiché, poi, ovviamente, una statua di bronzo è ben più che una panca, di lato al canale, sul Grand Canal esiste una vera e propria “panchina Kavanagh”, una panca di granito con il solo nome inciso a fianco. (http://kavanaghseat.com/index.html).

E se vi chiedete chi fosse Kavanagh, qui c’è Van Morrison che canta la sua On Raglan Road, qui Sinead O'Connor, qui Mark Knopfler, qui Loreena McKennitt, e qui infine Luke Kelly dei Dubliners, che fu il primo a musicarla su una vecchia aria gaelica.

(i testi sono nella traduzione di S. Simonelli, da Andremo a rubare in cielo, Ancora, 2009)

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