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Non si tratta di recensioni. Non si tratta di novità editoriali. Solo le mie note di letture casuali e ritardatarie, da un giorno in cui ho sentito di averne bisogno, a uno in cui non me ne importerà più.

sabato 16 ottobre 2010

Vox clamantis in forulis

Ho incontrato gente che teorizzava che sia il libro a chiamarti. Nulla di particolare nella forma, nel titolo, nella copertina. Semplicemente massa pulsante che pretende attenzione. Non sei tu che scegli il libro, ma lui che sceglie te. E conosco gente che si è portata a letto donne con molto meno. Allora mi lascio scegliere da Il giorno in cui non ci incontrammo, di Niklas Asker, fumettista svedese. Storia di incontri e inquietudini, di amori paralleli al crepuscolo. Tratto da albo della retroguardia Bonelli. Campitura della pagina, scolastica. Dilagante voce narrante in didascalia che fa sembrare Tex Willer un film di Tarkovskij. Meccanismi narrativi che quando, a quindici anni, li ritrovavo nei miei scartafacci mi facevano capire che non sarei stato un romanziere. E il rabdomante di libri, per quanto mi riguarda, è servito.

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