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Non si tratta di recensioni. Non si tratta di novità editoriali. Solo le mie note di letture casuali e ritardatarie, da un giorno in cui ho sentito di averne bisogno, a uno in cui non me ne importerà più.

mercoledì 2 marzo 2011

Giovanili errori, senili errori, e il morbo di Hansen

Giustizia è fatta. Enrico Fenzi non parteciperà al convegno genovese “Petrarca tra Genova e Venezia”  che si sarebbe tenuto in via Balbi 4, sede dove Enrico Fenzi fece lezione fino al 1981, quando fu arrestato per adesione alle Brigate Rosse. L'Associazione italiana vittime del terrorismo si indigna: “Ci sembra incredibile che l’Università di Genova abbia invitato proprio Enrico Fenzi a tornare come docente nelle aule di via Balbi 4, dove questi, negli anni ’70, predicava ed incitava alla lotta armata e dove fu protagonista della colonna genovese delle Brigate Rosse”. Il presidente della Provincia si sdegna e condanna “chi ha voluto questa iniziativa”.
Il Il Rettore Giacomo Deferrari, dopo aver appreso dai giornali della partecipazione di Fenzi al convegno, decide che non porterà i saluti inaugurali e toglierà il patrocinio, perché la presenza dell’ex-terrorista “può apparire una offesa alle vittime del terrorismo”.
Il tutto scaturisce da un articolo, sempre di Repubblica, dal titolo “Il professore ex brigatista torna in cattedra a Balbi 4”. Perché, Fenzi, si rivela, parteciperà “non certo da imbucato” al convegno petrarchesco; un convegno aperto dal rettore, e poi i saluti del Preside, e di due direttori di dipartimento.

Uno si deve fermare un attimo perché il mondo gli gira attorno. Enrico Fenzi, dunque... Quale Enrico Fenzi? Quel Fenzi, uno dei più grandi studiosi di Petrarca al mondo? Ah, quel Fenzi. E, aspetta, un convegno è ciò che intendo io?

Perché allora chiariamo un po’ di cose.

Fenzi non ha mai sparato; ha partecipato a un gruppo di fuoco, ma non ha mai sparato. Ma questo in fondo non conta; sono d’accordo anch’io che ci siano responsabilità morali più gravi delle materiali.
Che Fenzi abbia predicato e incitato alla lotta armata, ehm, questo no; poi ognuno si può fare l’idea che vuole sul personaggio, ma insomma...
Ah, che Fenzi fosse l’ideologo delle BR, neanche. In genere un ideologo sta all’inizio, nel 1970, non entra nel 1979. Peraltro, chi aveva mai sentito il nome Fenzi? Appunto. Perché in realtà Fenzi è stato nelle BR una figura di secondo piano; quasi tragicamente divertente l’episodio in cui, dopo l’arresto, declina le sue generalità alla polizia che crede di avere arrestato Savasta: “E questo chi cazzo è”.
E Fenzi, credo, “discrezione e misura” credo che l’abbia dimostrata. Non scrive sui giornali. Non partecipa al dibattito socio-politico-intellettuale. Tace, e scrive su Petrarca.

Ma questo non c’entra. Voglio estremizzare; non c’entrerebbe nulla anche se fosse tutto vero, che abbia sparato, predicato, ideologizzato. Potrebbe esserci indignazione morale, sì, senz’altro, ma non c’entrerebbe. Però mi serviva per rilevare qualche faciloneria ad effetto.

Perché di frasi a effetto, ce ne sono diverse. L’ex-Br Fenzi “torna in cattedra”? No, partecipa a un convegno. L’Università di Genova “onora” Fenzi? No, partecipa a un convegno. L’Università di Genova concede a Fenzi l’aula in cui arringava alla rivoluzione? No, il convegno si svolge al numero civico in cui insegnava.

Andare in cattedra vuol dire tenere un corso di un semestre a degli studenti. Partecipare a un convegno vuol dire ritrovarsi in una ventina, a volte meno, di esperti internazionali a dibattere su un argomento. Tra adulti. Tra esperti. Non un docente a qualcuno che deve imparare; un relatore tra qualcuno che discuterà con lui.

E Fenzi, i convegni a cui ha partecipato, non saprei contarli. E in più di uno l’ho incontrato. Perché Fenzi, lo ripeto, è uno dei più grandi studiosi di Petrarca al mondo. E forse qualcosa da dire su Petrarca a Genova, il genovese Fenzi aveva.

E Deferrari non avrebbe “santificato” il ritorno di Fenzi in cattedra, come osserva l’articolo. Perché non c’è ritorno in cattedra. E perché in tutto il mondo il Rettore apre un convegno che abbia un minimo di ambizione. E poi in ordine gerarchico, il Preside, il Direttore di Dipartimento. Mera glossa: e davvero non ho dubbi che il Rettore abbia appreso della presenza di Fenzi dai giornali. Davvero. Basta conoscere un po’ il mondo universitario per sapere che è verissimo.

Posso capire la rabbia dell’Associazione italiana vittime del terrorismo. Però noto che tutti e quattro gli articoli, tutti e quattro, hanno la data 2 marzo. Articolo di Repubblica che comunica la partecipazione di Fenzi; indignazione dell’Associazione; lettera dell’Associazione; articolo di Repubblica sulla lettera dell’Associazione; notifica al rettore della lettera all’Associazione; decisione rettorale di ritirare il patrocinio; articolo di Repubblica sulla decisione rettorale di ritirare il patrocinio; decisione degli organizzatori di annullare il convegno; articolo di Repubblica sulla decisione degli organizzatori di annullare il convegno.

Ehi, fermi un attimo. Tutto il 2 marzo. Fermi tutti un attimo, facciamo sbollire rabbia e indignazione, anche quelle a cui si ha tutto il diritto, e aspettiamo un attimo.

Posso capire la rabbia dell’Associazione italiana vittime del terrorismo. Non capisco l’articolo di Repubblica. Non capisco un articolo che dipinge una scena in cui l’ex-ideologo Cattivo Maestro che tanti ragazzi ha spinto al Terrorismo torna trionfale in cattedra, davanti a folle di studenti ignari e plaudenti, salutato gioiosamente dal Rettore gongolante per il ritorno tra gli scranni del delitto. Non capisco il collega che, anonimamente, ha fatto arrivare la notizia a Repubblica. Non capisco il Rettore. Capisco le difficoltà di un Rettore. Non capisco perché non abbia detto, semplicemente, Signori, ma questo è un convegno scientifico.

Fenzi studia la letteratura. Se Fenzi fosse stato un medico, un medico di fama internazionale, e fosse stato invitato a parlare a un convegno di medicina, che so, proprio sul morbo di Hansen. E avesse portato i risultati di uno studio fondamentale per la sconfitta definitiva di tale morbo. Non saremmo tutti un po’ straniti se ci venisse detto che Fenzi non deve partecipare? Signori, ma questo è un convegno scientifico.

Ma Fenzi studia la letteratura. 

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