In un blog ancorato a Repubblica.it trovo un articolo la cui conclusione recita:
Appena cinque anni prima della bonaria satira di Erasmo [l'Elogio della follia], nel 1506, Shakespeare aveva scritto in Re Lear che “folle è chi si fida della docilità del lupo, della salute di un cavallo, dell’amore di un ragazzo, del giuramento di una puttana” – e anche in quest’ultimo riferimento tutto torna e insieme tutto si perde nel’attualità del tramonto berlusconiano.
Anche al di là di quel bonario attribuito all'Elogio della follia che mi fa un po' rabbrividire, sarebbe buona norma, quando si è in procinto di collocare Shakespeare quel secoletto prima di quel che fu e piazzarlo prima di Erasmo da Rotterdam, non eccedere con le citazioni colte.
Anche perché è folle fidarsi della saldezza della memoria poetica. Anche se quella stessa memoria invece ti fa ricordare magari che, proprio nel Re Lear, Shakespeare dice: Nor tripped neither, you base football player.
Football player? Wow, è la prima attestazione della parola football nella storia! E proprio nella letteratura, e nell'opera di uno dei più grandi geni della letteratura. E allora, è giusto mostrare la foto della più grande squadra di calcio della storia, quella mitica formazione che seppe sconvolgere il mondo ai mondiali del 1974.
Gli arancioni.
Nulla sarà più come prima.
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