Allora ne parlo anch’io... Perché di letteratura non si parla, ma di lingua sì.
Il famoso comunicato sulla “scoperta” del CERN sarà ricordato a lungo. Che si tratti di macroscopica caduta o di “polemica strumentale”, “destituita di fondamento e assolutamente ridicola”, se ne parlerà.
Personalmente ritengo questo comunicato una delle cose peggiori uscite da un ministero; una topica non solo miseranda, ma – peggio – rivelatrice.
Al di là della cautela dei fisici, senza alcun riscontro nel trionfalismo del comunicato stampa, mi limito a due osservazioni: la prima è che trovo inquietante l’asserzione Il superamento della velocità della luce è una vittoria epocale per la ricerca scientifica di tutto il mondo. Finché l’italiano sarà l’italiano, questa frase vuol dire che si cercava di superare la velocità della luce, e finalmente ci siamo riusciti. E “superamento” indica un atto: riuscire ad andare più veloce di... Prima ci abbiamo provato lanciando i ceci, poi abbiamo tentato con le lattine di birra vuote, ma non funzionava; poi uno ha detto “Sai che c’è, e se provassimo a lanciare i neutrini giù per il tunnel?”. E così finalmente siamo riusciti a lanciare qualcosa più veloce della luce.
Insomma, una concezione della scienza come una sorta di caccia al record. Citius altius fortius. Semplicemente, magari si stavano studiando i neutrini, le loro caratteristiche fisiche. Non è che “siamo riusciti a mandarli più veloci della luce”; come se di volta in volta avessimo “sparato” i neutrini sempre più veloci, sempre più veloci, sempre più veloci. Semplicemente, è stato rilevato che... Ma non abbiamo superato nulla.
Ma forse al ministero c’è qualcuno che le lezioni di fisica le ha fatte in quest'aula qui, e ne deve essere rimasto sensibilmente impressionato, o forse ha fatto qualche confusione.
La seconda cosa che non riesco a non osservare è la frase Alla costruzione del tunnel tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso, attraverso il quale si è svolto l'esperimento, l’Italia ha contribuito con uno stanziamento oggi stimabile intorno ai 45 milioni di euro. Grazie alla risentita precisazione del Miur abbiamo imparato che, ovviamente, Il tunnel a cui si fa riferimento è quello nel quale circolano i protoni dalle cui collisioni ha origine il fascio di neutrini che attraversando la terra raggiunge il Gran Sasso. Ora, non riesco a capire se il tunnel sia lo spazio “metaforico” lungo il quale hanno viaggiato i neutrini (come fa supporre la formula tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso come nel primo comunicato), ma in tal caso, come si fa a “costruire” uno spazio metaforico, tanto più pagandolo, per la sola parte italiana, 45 milioni di euro; oppure se con tunnel. Oppure se, come da secondo comunicato, sia il tunnel, questo reale e di forma circolare, nel quale circolano i protoni dalle cui collisioni ha origine il fascio di neutrini. Con l’unico problema che questo tunnel, il cosiddetto LHC, è a Ginevra, è circolare e di conseguenza non si estende affatto da Ginevra al Gran Sasso.
E scusate, ma sempre nella frase Il tunnel a cui si fa riferimento è quello nel quale circolano i protoni dalle cui collisioni ha origine il fascio di neutrini che attraversando la terra raggiunge il Gran Sasso, non posso non rilevare che, finché l’italiano sarà italiano, ci sono due casi:
a) a) attraversare la Terra. Ossia passando il pianeta Terra da parte a parte. E così per questo esperimento non è.
b) b) attraversare “della terra”; nel senso di “materiale terroso”. E ovviamente così non è, perché sono ben altri gli elementi attraversati,dai metalli all’acqua.
Insomma. Io di fisica non capisco nulla. D’accordo. Ma in italiano, quella frase non vuol dire nulla. Si dovrebbe saper scegliere; non saper nulla di fisica, o non saper nulla di italiano. Anche perché, almeno le scienze esatte richiedono ancora un linguaggio esatto.
So benissimo che il comunicato non è stato davvero vergato dal Ministro; sebbene, da un ministro che pronuncia egìda e dice i carceri... Certo il Ministro non ha colpa, perché ovviamente il tutto nasce da un pessimo assistente-consigliere che ha compromesso la credibilità del suo Ministro, le cui capacità restano indiscusse. Così come insegna la letteratura.
E la prima coniettura, che si fa del cervello d’uno signore, è vedere li uomini che lui ha d’intorno: e quando sono sufficienti [capaci] e fedeli, sempre si può reputarlo savio, perché ha saputo conoscerli sufficienti e sa mantenerli fedeli; ma quando sieno altrimenti, sempre si può fare non buono iudizio di lui: perché el primo errore che fa, lo fa in questa elezione. (Machiavelli, Il principe, 22)
Nessun commento:
Posta un commento