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Non si tratta di recensioni. Non si tratta di novità editoriali. Solo le mie note di letture casuali e ritardatarie, da un giorno in cui ho sentito di averne bisogno, a uno in cui non me ne importerà più.

mercoledì 21 dicembre 2011

Di uomini e di fiamme

Il vento, da forte era divenuto più leggero, e fu sventura, perché forte avrebbe forse spento le scintille, leggero le trasportava eccitandole, e con loro faceva volteggiare nell’aria brandelli di pergamena, resi esili da una interna face. A quel punto si udì uno schianto: il pavimento del labirinto aveva ceduto in qualche punto precipitando le sue travi infuocate al piano inferiore, perché ora vidi lingue di fiamma alzarsi dallo scriptorium, anch’esso popolato di libri e di armadi, e di carte sciolte, distese sui tavoli, pronte alla sollecitazione delle scintille. Udii delle grida di disperazione provenire da un gruppo di scrivani che si mettevano le mani nei capelli e ancora divisavano di salire eroicamente, per ricuperare le loro pergamene amatissime. Invano, ché la cucina e il refettorio erano ormai un incrocio di anime perdute agitantesi in tutte le direzioni, dove ciascuno ostacolava gli altri.

E come l’angelo mi parlò Guglielmo appoggiandosi esausto allo stipite della porta: “È impossibile, non ce la faremo mai, neppure con tutti i monaci dell’abbazia. La biblioteca è perduta.” Diversamente dall’angelo, Guglielmo piangeva. (U. Eco, Il nome della rosa)


Nella notte del 17 dicembre, brucia, in seguito agli scontri, la biblioteca dell’Accademia scientifica d’Egitto al Cairo. Nelle immagini, purtroppo solo in arabo, il tentativo degli studenti e dei dimostranti di salvare parte del patrimonio librario.


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